MASAAN in Italia esce con il titolo Tra la terra e il cielo, una produzione Francia-India.
Narra in maniera parallela la vita di quattro personaggi, diversi tra loro che si intrecceranno in parte nel finale. Una ragazza della società indiana perbene che come tutte le ragazze della sua età vive la prima esperienza sessuale con il suo ragazzo.
In sé non ha nulla di anomalo se non fosse per il contesto culturale indiano carico di divieti e tabù. I ragazzi scoperti in atteggiamento vietato in una camera d’albergo dalla polizia vengono costretti lui al suicidio-riparatore, lei al ricatto che coinvolge la famiglia: il padre deve pagare la polizia per il silenzio. Il padre della ragazza, altro protagonista della storia, vive la sua crisi dilaniato dal pressante ricatto e il terrore di vedere la propria figlia disonorata e non più adatta al matrimonio.
Gli altri due personaggi sono un ragazzo universitario che si vuole proiettare verso il futuro ma che non lascia le tradizioni, anche quelle un po’ troppo arcaiche, al confine con la superstizione; si innamorerà di una ragazza fuori dalla sua portata perché di casta elevata (proprio di casta e non solo livello sociale), quindi la frequentazione non è vietata tanto meno l’amore.
Ultimo protagonista un bambino che cerca la una famiglia per avere la sua famiglia, le radici, il senso di appartenenza. Sullo sfondo delle storie il fiume sacro Gange, custode silenzioso e linea di divisione tra il popolo. Film premiato a Cannes 2015, non utilizza schemi della cinematografia di bollywood ma più occidentali, come l’utilizzo di primi piani lasciando molto alla recitazione fresca e spontanea.
Di per sé quello che non convince e lascia distaccati è l’argomentazione. Per noi occidentali la narrazione del divario sociale, il bisogno di coprire l’onore, il perpetrare dei rituali che vengono rigorosamente tramandati, la battaglia per l’emancipazione femminile conferiscono un sapore retrò, uno spaccato di un periodo poco lontano che crediamo aver lasciato. Certo molto è cambiato ma in fondo tutto il mondo è paese e le battaglie rimangono sempre le stesse, possono cambiare epoca, vedere nuovi volti ma in fondo non cambia nulla. Appare ai nostri occhi in maniera diversa perché ricalca un cultura diversa ma solo in quello è diversa, il fondamento è uguale per tutti i popoli.