Jupiter è l’ennesimo film di fantascienza che oramai ha tritato e ri-tritato anche l’inimmaginabile. La storia della povera ragazza nata da persone di ceto umile, che vive con la madre una situazione di disagio sociale, facendo lavori umili e sfruttata da un capofamiglia che controlla gruppi di povere famiglie. Il contesto è un pianeta Terra proiettato nel futuro, dove non vi è un’evoluzione della specie bensì un’involuzione.
La regressione e gli anni bui che ciclicamente hanno flagellato la razza umana: fin qui nulla di nuovo, ma anche dopo si prosegue con l’oramai noiosa proposta di altri esseri umani presenti su altri pianeti che, guarda caso, sono sempre più bravi e belli dei terrestri. Si culmina con la banale messa in scena della Terra e dei suoi abitanti come vivaio, allevamento di esseri che permettono con la loro vita di distillare l’elisir dell’eternità. Ma come sempre il potere, i soldi e in questo caso l’eternità crea una faida tra fratelli per il possesso del vivaio Terra. La nostra eroina è l’elemento catalizzatore di tutto.