Interstellar è un film da vedere, nonostante le sue imperfezioni. Subisce il fascino di 2001-Odissea nello spazio senza però replicarlo, scegliendo una strada inerpicata ma sognante, che ti lascia da pensare a fine film. Le avventure di un pilota di razzi aerospaziali Cooper, interpretato da un solido Matthew McConaughey, ci portano in uno spazio a 5 dimensioni, nel rapporto spazio-tempo di Einstein, nel cosmo alla ricerca di una nuova terra da abitare. Il celebrato regista Christopher Nolan (da ricordare la serie di The Dark Knight come Inception), costruisce con un’aporia nel finale una sua visuale filosofica e cosmica che ricompone varie teorie esistenti per tentare di dare una risposta. Essa sarà debole ma lo spazio per sognare rimane, dove solo l’assenza di una solida fotografia lascia leggermente scontenti.
Cosa pensare di uno spazio a 5 dimensioni dove è possibile manovrare il tempo perché sei dentro esso? Domanda molto difficile da rispondere, certamente risolversi nel comunicare col passato in tempo reale, tramite codice Morse, segnala una difficoltà visiva di andare oltre il reale: Kubrick era andato oltre esso, proprio per questo motivo lo si ricorda oggi ad oltre 40 anni di distanza.
Oltre a McConaughey completano il cast: Anne Hathaway, sempre poco usata nei film; Matt Demon, in un ottimo cameo di cattivissimo; Jessica Chastain, Bill Irwin, Ellen Burstyn; Michael Caine.