Roma. Fino al 7 Settembre l’Ara Pacis ospiterà una tematica mostra sull’arte del comando. Il punto di partenza è la figura del primo imperatore romano Augusto fondatore, secondo una moderna interpretazione storica, della prima impostazione di politica culturale e propaganda connessa ad un visione assoluta di uno stato. Dodici sezioni illustrano la reinterpretazione di questo assunto tramite le figure del sanguinario Carlo Magno, di Federico II, Carlo V o Napoleone Bonaparte, ma anche tramite incisioni, dipinti, monete, mosaici, oli, sculture ed altre opere artistiche e documenti storici al fine di dimostrare coi fatti e documenti questo assunto.

L’idea di base della cosiddetta propaganda augustea era la sua discendenza della gens Iulia dall’eroe Enea, figlio di Anchise e della dea Venere, propagandata in modo tale da farla risultare una predestinazione al comando. Idea che è arrivata fino ad oggi tramite il meccanismo della monarchia assoluta di origine divina.

Un percorso assolutamente diverso, una mostra nuova pur su un argomento antico: Claudio Parisi Presicce e Orietta Rossini, i due curatori, propongono al pubblico una interessante riflessione, che mette sul campo figure come Dante, Petrarca e Cola di Rienzo, il Novecento coi suoi totalitarismi, fino alla visita di Hitler a Roma per il ritrovamento dell’Ara Pacis.

Uno dei pezzi esposti, foto stampa

Uno dei pezzi esposti, foto stampa

Uno dei pezzi esposti, foto stampa

Uno dei pezzi esposti, foto stampa