Distribuzione indipendente regala al nostro paese un importante film. I fratelli Karamazov di Petr Zelenka saranno proiettati in tutta Italia dopo sei anni di attesa. E’ infatti il 2008 quando il regista ceco presenta la sua proposizione del famoso romanzo di Dostoevskij, solo quest’anno in uscita da noi dopo molteplici difficoltà censorie. Eppure il problema non sono i contenuti bensì una burocrazia italiana contraria al commercio. Infatti, l’elevata resa scenica di un romanzo già complicato allontana ogni problema interpretativo e contenutistico, consentendo agli spettatori di notare due insiemi di contesti storici intersecarsi.
Il primo è il romanzo stesso, il secondo Solidarnosc. Nonostante sia ambientato tra Praga, Varsavia e Cracovia, è piuttosto la Polonia ad essere rappresentata. Gli argomenti trattati sfuggono ad un pubblico italiano: il regista, durante la conferenza stampa successiva alla proiezione, ha segnalato come il tema Dio sia difficilmente trattabile in Repubblica ceca. Ma anche come il teatro, l’arte in senso assoluto, migliori la realtà nella quale viviamo, quasi una reminiscenza della vita che deve imitare l’arte. Certamente un film di non facile visione ma dove il senso compiuto tra arte, teatro, cinema, politica, religione si fonde in un tutt’uno: impresa non facile, compiuta da Zelenka.
Sarà nelle sale dal 27 Marzo.