Roma. L’anteprima del film Bella addormentata segno un colpo a vuoto per Marco Bellocchio. Nella costruzione perfettamente armonica si racconta una storia col piglio del semplice narratore, che pone domande senza avere risposte. Eluana Englaro, il suo caso divise il paese nel 2009: nella perfetta descrizione di meccanismi politici, sociali, personali e religiosi che smossero l’opinione pubblica e le istituzioni repubblicane, il regista manca di fornire il motivo per vedere questo film. Mentre Million dollar baby lo fornisce, ponendo i protagonisti e lo spettatore di fronte alla dramma di dover scegliere, in Bella addormentata tutto si muove su binari già costruiti. Non si conosce il costruttore dei binari ma esistono, pertanto se si vuole indicare con esso il destino ci si ritrova in una discussione ovvia, per niente nuova. Invece tale tematica doveva portare qualcosa in più nel cesto delle idee. Il regista ha assicurato che non si tratta di un film su Eluana ma la sola descrizione della struttura non porta che ad una fredda visione.
Il cast recita benissimo. Toni Servillo, Alba Rohrwacher, Roberto Herlitzka, Michele Riondino, Maya Sansa, i caratteristi sono tutti coordinati. Eseguiti magistralmente come fossero un’orchestra che però non ha anima, forte com’è di una teatralità che non è terreno comune a queste strazianti vicende.